
Il film di
Jerzy Skolimowski (
Segni particolari, nessuno,
Moonlighting,
Success Is the Best Revenge), presentato in concorso a Venezia e vincitore del
Leone speciale della Giuria, ha estasiato buona parte della critica con la sua narrazione estrema sull’umana sopravvivenza, che fa in fretta a diventare disumana e animale. Difficilmente, però, potrà catturare il grande pubblico delle sale nostrane per via della sua esibita e tesa lentezza e il ricorso ad un ritorno al muto al quale una valanga costante di parole ci ha resi impreparati. Un film, comunque, che fa mette lo spettatore alla prova con una escalation di disagio e ansia…
Ho scritto questa recensione per DoppioSchermo: continua a leggerla.
Indicazioni terapeutiche: indicato soprattutto per cinefili appassionati e pazienti, un inno amorale all’essenza animale, libera e primitiva dell’uomo.