Takashi Miike, il regista giapponese che, forse perché viene dal mercato dello straight to video, è più prolifico di
Roger Corman, noto al grande pubblico italico per i suoi horror (
Audition,
The Call – Non rispondere) è un regista che non teme di osare con generi diversi, dal thriller sanguinario
Itchi the Killer a
Yattaman, tratto dall’omonimo anime, fino alla commedia nera
Visitor Q. All’ultima edizione del
Festival di Venezia Miike ha portato il supereroe sui generis
Zebraman(sia l’originale del 2004 che
Zebraman 2 sono stati proiettati nel corso delle notti al Lido) e il più impegnato film in costume
13 Assassins, che ha concorso per il Leone. Ambientato nel Giappone feudale, il film racconta l’epopea di tredici uomini che si opposero al dispotico potere del signore
Naritsugu…
Ho scritto questa recensione per DoppioSchermo: continua a leggerla.
Indicazioni terapeutiche: fortemente indicato agli amanti della cultura nipponica, il film contiene guizzi sanguinolenti del geniale Miike.