Fight Club di
Chuck Palahniuk,
Piccola Biblioteca Oscar Mondadori Leggere un libro dopo aver visto il film ad esso ispirato è sempre
un casino. Tendenzialmente si rovina tutta la sorpresa e la suspence e non si riesce a sfuggire all’immaginario del regista. Tipo: provate a dare al monaco de
Il nome della rosa una faccia diversa da quella di Sean Connery. Con
Chuck Palahniuk, se possibile, il casino raddoppia. Se ci sono alcune costanti nei libri di Palahniuk, queste sono:
- uno stile violento, aguzzo e sboccato che fa deflagrare nella mente del lettore un certo numero di immagini disgustose, estreme e gore;
- personaggi borderline, che intuiscono le mostruosità della società contemporanea e reagiscono in modi fantasiosamente perversi;
- un finale a sorpresa, con rovesciamento del paradigma.
La perdita più grave, dal mio punto di vista, è proprio l’assenza del lento dispiegamento del bandolo e di conseguenza di quel momento epifanico in cui inizi a mettere insieme i pezzi del puzzle e a intuire. Che poi è l’unico lavoro che, da lettore di narrativa, valga la pena fare. Inevitabilmente leggere Fight Club dopo aver visto il (geniale) film di David Fincher è un po’ come rileggerlo. Finisci per avere quell’atteggiamento che ti porta alla ricerca degli indizi che porteranno al finale, cose che magari a una prima “normale” lettura ti sfuggono come niente.
Come precauzione, ho atteso che passasse molto tempo tra la visione del film e la lettura del romanzo. Nel frattempo ho letto altri Palahniuk, ma alla fine, vuoi o non vuoi, dovevo passare per il Fight club, che non solo è stato l’esordio letterario dello scrittore americano, ma è anche la chiave per interpretare tutti gli altri. La riverginizzazione è andata più o meno a buon fine: gli anni e una memoria non certo da elefante sono stati miei alleati e mi hanno permesso, se non di dimenticare la svolta del racconto cinematografico, di recuperare nel libro significati nuovi e dettagli vecchi.
Che abbiate visto o meno il film, leggere il libro sfocherà per qualche giorno la vostra visuale sul mondo in un misto di senso d’angoscia e bisogno di ribellione. Preoccupatevi se doveste anche iniziare a soffrire d’insonnia.
Se non avete mai letto Palahniuk, ecco qualche libro che ho letto e vi consiglio (non ce n’è nemmeno uno, finora, che mi abbia delusa):
- Gang Bang (che non ho mai recensito, ma ricordo come quello ceh mi ha maggiormente colpita. Eppure inspiegabilmente sulla mia libreria Anobii ha solo 3 stelline. A questo servono le stelline e i voti sintetici, a farsi contraddire dalla memoria.);
- Invisible Monsters;
- Soffocare.