
Ebbene, ho appena rivisto il film che ha svelato al mondo l’anima di Sam Raimi: L’armata delle tenebre, ultimo episodio della trilogia horror cominciata con La casa nel lontano 1981. In effetti, parlare di horror per questo film è alquanto riduttivo: The army of darkness è piuttosto una dark comedy con tanta avventura, un po’ di fantasy e qualche goccia di romanticismo. Un film che diverte e che sfama lo sguardo con le acrobazie della macchina da presa, grossi mostri di silicone e le smorfie plastiche di Bruce Campbell (l’attore di cui Raimi non può fare a meno). Ci sono scene da antologia, come l’assedio dell’armata dei morti viventi, che più che terrorizzare ricorda gli scheletri danzanti delle Silly Simphonies, o la scena del bastone di tuono, “un Remington a doppia canna, calibro 12“. E ci sono battute romantiche esilaranti. Personalmente, però, quella che preferisco è questa:
Arthur: Tutti gli uomini del futuro sono così spacconi e millantatori?Ash: No, solo io, Arthur. Solo io!
Tra una gag da avanspettacolo – la classica: “Hai una scarpa slacciata!” – e un incontro/scontro con diabolici lillipuziani, il ragazzo del ventesimo secolo, Ash, salva il Medioevo dal regno del male e trova anche il tempo per far cadere tra le sue braccia la dolce Sheila (Embeth Davidtz). Il terrore, la magia, il romanticismo sono frullati e reimpastati con la grande colla dell’ironia. Niente è da prendere sul serio, tutti gli igredienti fanno parte di un divertissement che si guarda e si riguarda con piacere, basta stare al gioco!
Indicazioni terapeutiche: studi di laboratori dimostrano che L’armata delle tenebre sia un ottimo stimolante per la produzione di serotonina e adrenalina, in altre parole una pillola di buon umore. Indicato per bambini di tutte le età.